Esplora la storia della scherma all’Agorà
un museo dove ogni oggetto
racconta una storia unica

Museo Agorà della Scherma: un viaggio nella storia e nell’arte della scherma

Il museo dell’Agorà, creato dall’Associazione Schermistica Dilettantistica Pro Patria et Libertate di Busto Arsizio, unico nel suo genere, racconta l’evoluzione della scherma, in particolare nel periodo della sua trasformazione da arte del duello a sport olimpico e storico moderno.

Immagini e documenti suggestivi e preziosi vi faranno rivivere la storia e le storie dello sport che ha portato all’Italia il maggior numero di medaglie olimpiche.

La storia del museo

Il museo dell’Agorà nasce da un’intuizione del maestro Giancarlo Toràn, cultore della storia della scherma, e dalle donazioni di Silvio Longhi, psichiatra e appassionato collezionista di armi bianche.

Cesare Vago, presidente per oltre cinquant’anni del sodalizio bustese, ne ha fortemente voluto la realizzazione, appoggiato dal Consiglio Direttivo della società, e dall’Amministrazione cittadina che ha messo a disposizione i locali, dopo il successo della mostra internazionale a Palazzo Cisterna, in occasione dei campionati del mondo di Torino del 2006.

Hanno contribuito alla realizzazione del museo anche numerosi atleti della Pro Patria, fra cui l’architetto Carlo Pensa per il progetto iniziale e successivi sviluppi.

Il museo si è in seguito arricchito grazie all’archivio delle carte di Nedo Nadi, campione simbolo della scherma e dello sport italiano fra le due guerre, e a numerose altre donazioni, fra cui quella delle armi da fuoco risorgimentali custodite in precedenza dall’Amministrazione della Città di Busto Arsizio: tanto che da tempo si pensa alla possibilità di un ampliamento, dopo le prime ristrutturazioni.

Il museo è diretto dal maestro Giancarlo Toràn, con l’aiuto della curatrice maestra Elena Merlin, e riceve ogni anno numerose visite nazionali e internazionali da parte di scolaresche o gruppi di varia provenienza, nonché da singoli studiosi italiani e stranieri che qui trovano documenti e risposte per le loro ricerche.

Le sale del museo

Lo spazio museale è suddiviso in sette sezioni principali, per un percorso che attraversa la storia, con i suoi trattati, il duello all’arma bianca, le scuole principali di scherma, lo sport, la Federazione Italiana di scherma.  Sono esposte armi da duello e da addestramento, armi da fuoco risorgimentali, trattati di scherma antichi ed originali, raccolte di armi, immagini e documenti di grandi campioni, oltre alla storia della Pro Patria, illustrata da un’ampia galleria fotografica. Il percorso è studiato per consentire al visitatore di seguire progressivamente lo sviluppo dell’arte della scherma, sino alla sua trasformazione in sport moderno.

Sala di ingresso

Una grande grafica introduttiva, una prima vetrina, iconografia varia e un ampio monitor sono funzionali ad un’introduzione alla storia del museo, ai suoi ideatori e sostenitori, ai principali collaboratori, ai ringraziamenti per le donazioni. Secondo la tipologia dei visitatori, sul monitor scorrono video o immagini appropriate: per le scolaresche, scene di duello tratte da film di successo; per altri, rassegna stampa o specifici messaggi di benvenuto rilasciati da visitatori importanti.

Sala della storia

Un grande pannello ripercorre le principali tappe storiche dell’evoluzione della scherma con l’esempio della spada, dai primi bassorilievi egizi, al gladio dei romani, alla spada medievale, alla striscia rinascimentale. L’avvento della polvere da sparo porta poi allo spadino e alle armi sportive moderne. In questa sala tre vetrine mostrano armi antiche e trattati di pregio, una quarta vari esempi di spade, fioretti e sciabole più recenti. Una cromolitografia a 16 colori ottocentesca originale raggruppa i versi della Gerusalemme Liberata del Tasso di argomento schermistico, mentre in alto è un pannello dedicato a Silvio Longhi, donatore di gran parte delle armi esposte nel museo.

Sala dei trattati

Cinque grandi pannelli richiamano i trattati delle varie scuole europee di scherma: da quella tedesca, la più antica, a quella italiana, la più importante e ricca di trattati importanti, per proseguire con quella spagnola e francese. Il pannello dedicato ad Angelo Malevolti consente di raccontare la sua storia, e quella del suo trattato, inserito nell’Enciclopedia dell’Illuminismo, di Diderot e D’Alembert, e considerato dall’Enciclopedia Britannica come il precursore della scherma sportiva moderna. Due grandi monitor fanno scorrere immagini antiche e moderne di trattati di scherma, fornendo occasione per citare episodi e storie sorprendenti.

Sala del duello

Rossa come il sangue, la sala ci riporta al tempo dei duelli d’onore, con episodi legati a personaggi e duelli celebri, come quello di Felice Cavallotti contro Ferruccio Macola, o di Aldo Nadi contro Adolfo Cotronei. Una ricca iconografia si accompagna alle vetrine che espongono spade e sciabole di grande pregio e bellezza, insieme ad antichi trattati originali, stampati dal 1500 in avanti. Procedendo, una grande vetrina espone armi bianche ed armi da fuoco risorgimentali appartenute al Comune di Busto, mentre un manichino richiama la scherma con la baionetta, con protezioni per l’allenamento appartenute al comando tedesco, con sede a Monza durante la seconda guerra mondiale. Proseguendo verso la sala delle scuole di scherma, una vetrina espone le Schläger della Mensur, il duello tradizionale tedesco, e un monitor con un video dimostrativo.

Sala delle Scuole di scherma

Ampia e ricca di armi esposte, e di trattati originali, illustra nelle numerose vetrine le armi e l’attrezzatura da allenamento risorgimentale, per passare poi a quelle della scuola francese, che ha avuto influenza sulla scuola del nord, modificata da Alberto Marchionni, con la sua “Scuola mista”, e proseguita con Giuseppe Radaelli, direttore della Scuola Magistrale Militare di Milano, e poi da Ferdinando Masiello. Le vetrine loro dedicate fronteggiano quelle dedicate alla tela Olona, con richiamo al vicino museo del tessile, all’Accademia Nazionale di scherma, che diploma i maestri di scherma, e alla scuola del sud, che si contrapponeva a quella del nord, sino alla riunificazione sotto la guida di Masaniello Parise, cui è dedicata un’altra vetrina. Alcuni pannelli illustrano storie e momenti diversi, mentre piccoli monitor mostrano veri duelli e l’inaugurazione nel 1936 della Casa delle Armi di Roma, dell’architetto Luigi Moretti, ultimo edificio dedicato alla formazione dei maestri di scherma. In questa sala sarà anche possibile impugnare vari modelli di sciabole ottocentesche.

sala dello sport

È la sala più ampia, adatta anche a riunioni o conferenze. Proseguendo nel percorso, vi si trovano vetrine dedicate ad Agesilao e Aurelio Greco e poi a Giuseppe Mangiarotti e alla sua famiglia, tutti eccellenti schermidori. Un grande monitor illustra la vita del “Re di spade”, come è stato chiamato Edoardo Mangiarotti. Il posto d’onore è dedicato a Nedo Nadi e Aldo Nadi, pluricampioni olimpionici, e protagonisti assoluti della scherma italiana nel ventennio fra le due guerre. Qui è conservato l’archivio delle carte di Nedo Nadi, con gli album di ritagli del padre, maestro Beppe Nadi, e con i primi documenti della nascente Federazione Italiana Scherma. Un piccolo monitor mostra un video con i rari filmati recuperati. Un ampio spazio è dedicato alle medaglie d’oro olimpiche individuali della Fis. La biblioteca dell’Agorà comprende numerosi trattati originali, mentre l’archivio digitale raccoglie una grande collezione di trattati, libri specialistici e documenti, preziosi per i numerosi ricercatori che richiedono informazioni e notizie inedite.

sala delle firme

Un lungo corridoio accompagna il visitatore verso l’uscita. Vi si possono ammirare le vetrine e i pannelli fotografici dedicati alla storia della Pro Patria, ai suoi campioni, e alla medaglia olimpica, unico nello sport bustese, conquistata a Sydney da Daniele Crosta. Un’ampia superficie è dedicata all’evoluzione delle impugnature, con vari modelli da impugnare, per un’esperienza diretta. Una vetrina ed un ampio pannello sono dedicati alla scherma femminile e alla prima medaglia d’oro olimpica individuale italiana, Irene Camber. Proseguendo, una serie di vetrine e un’ampia iconografia mostrano pregiate sciabole di cavallerie, di epoche diverse, e terminano con la vetrina dedicata alla scherma di bastone, ove si sosta per una firma, e volendo una frase di apprezzamento. Di fronte, una grande vetrina con numerosi e pregiati spadini da duello, che fanno corona al fascicolo originale dedicato al trattato di Malevolti, dall’Enciclopedia Universale di Diderot e D’Alembert.

Esplora la storia della scherma all’Agorà, un museo dove ogni oggetto racconta una storia unica.

140+

anni di

I protagonisti del Museo

Particolare rilievo, nel museo, hanno alcuni personaggi storici per l’importanza che hanno avuto nello sviluppo e per i successi della scherma italiana. Angelo Malevolti, che con le sue imprese e col suo trattato ha segnato la svolta verso la scherma sportiva; Giuseppe Radaelli e Masaniello Parise, che hanno diretto in Italia le Scuole che hanno formato schiere di importanti maestri; Agesilao Greco, col fratello Aurelio, che ha segnato con le sue vittorie e con i suoi trattati la scherma a cavallo dei secoli ‘800 e ‘900; Edoardo Mangiarotti, il più famoso e medagliato di una famiglia di eccellenti schermidori, che comprende il padre e maestro Giuseppe, oltre alla madre Rosetta, e ai fratelli Dario e Mario; Nedo Nadi, con il suo prezioso archivio, unico schermidore al mondo capace di vincere cinque medaglie d’oro nella stessa Olimpiade, seguito a ruota dal fratello Aldo.

Angelo Tremamondo

Conte di Malevolti, campione livornese, autore di un celebre trattato, iniziatore della scherma moderna, spadaccino formidabile, fondò a Londra una Scuola di scherma che per circa mezzo secolo accolse e istruì i più importanti schermidori del suo tempo.

Giuseppe Radaelli

Direttore della Scuola Magistrale Militare di Milano, considerato il creatore della moderna sciabola sportiva italiana, maestro di numerosi atleti e maestri della scuola settentrionale. Insegnò anche la spada secondo i dettami della Scuola Mista del Marchionni.

Masaniello Parise

Direttore della Scuola Magistrale Militare di Roma, autore del più famoso trattato della sua epoca, definita “la Bibbia” della scherma. Oltre a formare una schiera di maestri e di campioni, fu tra i fondatori della Federazione Italiana Scherma.

Agesilao Greco

Il più famoso ed importante frutto della Scuola Magistrale di Roma, schermidore completo ed eclettico, fu col fratello Aurelio fra i principali promotori della nuova scherma italiana di spada, ideando anche impugnature che portano il suo nome. Fu anche lui fra i fondatori della nostra Federazione.

Edoardo Mangiarotti

Figlio di Giuseppe, maestro di tanti campioni olimpici, ha conquistato negli anni il maggior numero di medaglie olimpiche, ed ha ricoperto importanti ruoli dirigenziali nella federazione italiana e in quella internazionale. Ancora oggi la sala Mangiarotti tiene alta la bandiera di una famiglia che ha fornito all’Italia generazioni di schermidori di grande valore.

Nedo Nadi

Insieme al fratello Aldo, ha rappresentato nel mondo per oltre un quarto di secolo l’eccellenza della scherma italiana, prima come atleta eclettico e imbattibile, e poi come dirigente. Le sue carte, lettere e documenti, custodite nel museo, rappresentano un patrimonio storico di grande importanza per la scherma italiana e mondiale.

Agorà della scherma:
molto più di un semplice museo

L’Agorà della scherma nasce come un progetto culturale volto ad illustrare e coltivare il valore etico, storico, tecnico e artistico della scherma in generale, e di quella italiana in particolare.

Si rivolge quindi a tutte le componenti della società, dai bambini agli studenti, dai genitori agli studiosi, alle aziende e ai cultori di sport affini, per trasmettere valori e memorie di una tradizione e di una disciplina con grandi potenzialità formative, fortemente radicati nella storia italiana ed europea, ed oggi in espansione in tutto il mondo.

    • Il museo offre agli atleti in visita, della Pro Patria o dei frequentatori delle competizioni qui organizzate, l’opportunità di un arricchimento culturale unico nel suo genere.
    • Offre ai genitori degli atleti la possibilità di meglio apprezzare e comprendere lo sport dei propri figli, aiutati in questo anche dalle riunioni loro dedicate. 
    • Offre alle scolaresche italiane e straniere l’opportunità di conoscere la storia della scherma e l’esperienza pratica, grazie alla contiguità con la sala di scherma.
    • Offre opportunità preziose di formazione aziendale, grazie al parallelo con le dinamiche formative e psicologiche della scherma, insieme ad esperienze pratiche in pedana, con attrezzi di plastica, che non richiedono particolari protezioni.
    • È efficace strumento di recupero della tradizione locale, non solo sportiva, legata a personaggi e istituzioni che hanno praticato e sostenuto l’attività schermistica.
    • Offre opportunità di collaborazione e di valorizzazione del territorio, per i frequenti contatti con enti nazionali ed esteri, come musei ed Università.
    • È un centro di studi e di ricerche nel campo schermistico e in generale sportivo, che valorizza l’immagine culturale e sportiva della Città.

Pro Patria et Libertate Scherma

per maggiori informazioni

ARMI DI PREGIO

TESTI SULLA TRADIZIONE DELLA SCHERMA

ACCESSORI ED ICONOGRAFIA DI SCHERMA

Eventi e mostre temporanee

Sin dall’inizio, prima ancora che il museo divenisse realtà, numerose sono state le mostre e le manifestazioni effettuate grazie al materiale disponibile: dalla prima mostra a Torino, in occasione dei campionati del mondo, alle mostre in occasione delle giornate del Fai, a Roma come a Busto, alla mostra allestita ad Esino Lario in occasione del Festival mondiale di Wikipedia, a quella allestita a Chiavari in occasione degli Europei dei Master, e tante altre. Da ricordare i servizi di Sky, in particolare quello su Nedo Nadi, quelli della Federazione Italiana Scherma, della Rai, e di varie emittenti locali.

Esplora la nostra eredità:
libri dedicati alla Pro Patria Scherma

In occasione dei 50 anni di presidenza di Cesare Vago la Pro Patria ha realizzato il libro sulla sua storia, “Stoccate in biancoblu”, edito da Nomos, e scritto da Giancarlo Toràn, maestro in Pro Patria sin dal 1980.

L’Agorà ha recentemente iniziato la sua attività editoriale, realizzando un volume dedicato all’autobiografia di Giuseppe Mangiarotti. Altri lavori sono in programma per i prossimi mesi.