La storia
della scherma
Pro Patria et Libertate Scherma
cenni storici
La scherma era un tempo definita come arte e scienza dell’offendere e difendersi con l’arma bianca. Scienza, scriveva Masaniello Parise, maestro insigne e direttore della celeberrima Scuola Magistrale Militare, sorta nel 1884, “… perché ogni movimento schermistico ha la sua ragione d’essere rigorosa e dimostrabile; è arte, perché di essa non può concepirsi la esistenza, separandola dall’esercizio.”
La scherma sportiva olimpica, di derivazione occidentale, è oggi molto diversa dall’arte marziale da cui ha avuto origine, soprattutto per l’assenza del timore della morte: che ha portato ad un grande aumento della velocità di spostamento sul terreno (pedana), ed alla ricerca di nuove tecniche, un tempo impensabili. Le protezioni e le altre misure di sicurezza adottate rendono la scherma uno sport fra i più sicuri in assoluto, come confermato dalle statistiche.
Le regole sportive per l’attribuzione del punteggio (assalti a cinque o quindici stoccate) hanno determinato una diversa filosofia del combattimento. Dal “primo, non essere colpiti” di antica memoria, si è giunti al “metti una stoccata in più dell’avversario” di oggi.
Lo schermidore antico era sostanzialmente un guerriero, che doveva saper utilizzare tutte le armi disponibili. Fra queste, la spada, che divenne poi il simbolo della scherma in senso lato, e quindi del potere e della giustizia: un’arma che poteva colpire di punta o di taglio. Spade sempre più efficaci si accompagnarono ad armi difensive, scudi e armature, altrettanto efficaci.
Le due caratteristiche si fusero insieme quando alla spada si aggiunse la coccia, a protezione della mano e, sapendola usare, dell’intero corpo.
Lo sviluppo della scherma è testimoniato dai numerosi trattati, manoscritti e poi a stampa, che ci sono pervenuti: recenti bibliografie citano oltre quattromila trattati, di tecnica della scherma, o di giurisprudenza del duello. Nessun altro sport può contare su una letteratura altrettanto copiosa.
L’avvento della polvere da sparo, l’arma nera, “l’arma vigliacca”, in quanto permetteva di uccidere da lontano, e non in un confronto coraggioso e a viso aperto, segnò il declino della spada come arma per la guerra. La spada divenne più leggera, simbolo di appartenenza alla categoria dei nobili, e poi dei gentiluomini, che ponevano l’onore come sommo bene da preservare. Il duello giudiziario si trasformò in duello per il punto d’onore, il terreno dello scontro divenne longitudinale, anziché circolare, e sopravvisse sin quasi ai tempi moderni, malgrado il biasimo generale e le leggi che lo condannavano.
L’affermarsi dello sport e delle moderne Olimpiadi contribuì a trasformare la scherma del duello in sport moderno, che riprendeva solo in parte le caratteristiche e la ritualità del duello. Sin dall’inizio l’Italia si mise in luce con i suoi schermidori, che oggi possono vantare il maggior numero di medaglie olimpiche complessive.